Complimenti, hai vinto un viaggio a sorpresa!

“Sono una pecorella allo sbando tramortita da orribili disgrazie e continuo a incassare sconfitte e dolori insopportabili. La mia fragilità è disgustosa”.

È fantastico svegliarsi con questa frase in testa, che si materializza nella prima coscienza del risveglio mattutino, e continuare a vedersi così per il resto della settimana, trascinandosi dietro una chiarezza in più: quella di avere sempre saputo, in fondo, che il tuo destino è l’infelicità. Della specie subdola, che si annida all’insaputa degli slanci vitali. A questo punto il cervello riposato e scattante, per coronare il concetto, ti fornisce la connessione veloce con una battuta di John Lennon che avevi letto chissà dove e chissà quando: “Il tempo ferisce tutte le guarigioni”. Quando si dice alzarsi col piede sbagliato… C’è chi sostiene sia un dono naturale.
Ora vi verrà il dubbio che i sorrisi sfoderati per la testata del Blog siano un’impostura e che avremmo dovuto optare per un’onesta grafica noir. Ma no. I momenti del sorriso sono veri quanto quelli del pianto (o entrambi falsi) e all’occasione non ci rifiutiamo di pazziare, anzi ci riesce benissimo. È noto che chi non sa piangere di gusto non sa neppure ridere, perciò abbiamo dei tarli, dei chiodi fissi, come questo del destino, o del tracciato prestabilito fin dal primo strillo. No, da prima: dalla pancia. No, da prima ancora: dal bosone di Higgs. Adoro la fisica delle particelle anche se i concetti mi si volatilizzano nell’istante stesso in cui cerco di impadronirmene per sempre.  A me, sì, sarebbe necessario un acceleratore di particelle cerebrali, per l’evoluzione della materia oscura che, fuor di metafora cosmica, corrisponde alla mia materia grigia.
Fiumi di inchiostro sono già stati profusi sul destino, menti filosofe hanno già collassato per le contrazioni fra determinismo – basato sul principio di causalità – e libertà individuale o libero arbitrio, finché il Principio di indeterminazione di Heisenberg prodotto nell’ambito della meccanica quantistica lo ha scalzato clamorosamente imponendo il probabilismo, cioè l’imprevedibilità delle interazioni nel mondo subatomico. Una catastrofe immane si è quindi abbattuta non soltanto sulla fisica ma anche sul piano filosofico e teoretico e sulle scienze psicologiche che si basavano sul determinismo per spiegare carattere, comportamenti e reazioni delle singole persone in condizioni date, come a dire che certe cause producono sempre certi effetti: siamo profili psicologici prevedibili con caratteristiche risultanti da fattori x, y, z e dai loro capricciosi mischioni. In parole povere: sappiamo già come va a finire, inutile sbattersi.
Ora ci mancavamo giusto noi a romperci il capo sull’eterno busillis e non volevamo farla né troppo lunga né troppo difficile. Ma insomma, se è vero che l’Universo assomiglia graficamente a un Gigantesco Sistema Nervoso e viceversa il Cervello Umano a un Universo Chippato, sinapsi come galassie, avremo pure il diritto di continuare a chiederci di tutto un po’ e fibrillare paurosamente come le Stringhe della famosa Teoria Unificata che combinando relatività generale e meccanica quantistica svelerà con un modello unico il funzionamento di tutte le interazioni naturali, dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo? Per esempio: quando eravamo allineati insieme ai blocchi di partenza e la pistola starter ha esploso il colpo, è sicuro che non mi ha azzoppato? Mi ha mancato? Dall’andatura non riesco a capirlo. Veloce o lenta? E la direzione, ditemi, la direzione è quella giusta, sto puntando dritto alla mèta prestabilita? Oppure sto uscendo fuori dal seminato? Poiché il principio di necessità è caduto in disgrazia, soppiantato da quello di indeterminazione, quante probabilità ci sono che muoia suicida? Qualcuno sa dirmi chi ha organizzato questa cazzo di mosca cieca su un carro lanciato a tutta velocità? Sono sedentaria, non smanio per i viaggi, neppure per quelli premio. Mi dedicherò alla progettazione di un minuzioso piano di fuga. Curerò ogni dettaglio. Non mi farò prendere dalla fretta. Dovessi metterci tutta la vita.

Scritto in Destino e Azione: indagini semiserie sulla pre-destinazione |

2 risposte a Complimenti, hai vinto un viaggio a sorpresa!

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