Dalla Cornovaglia alle Orcadi. Buon Natale con Doris Lessing

Frances è una mamma alternativa degli anni ’60, che comprendendo il disagio dei giovani li accoglie intorno alla sua tavola, il centro emozionale di una grande casa e di uno strano clan, sfamando e dando ascolto ai suoi ragazzi e ai loro numerosi amici e amiche di passaggio, spesso ospitandoli per lunghi periodi.
Brano tratto da
Il sogno più dolce (The sweetest dream), 2001, Doris Lessing, nella traduzione di Monica Pareschi per Feltrinelli.

Frances era seduta da sola in cucina, e il tavolo che aveva spolverato e lucidato brillava come uno stagno. Era davvero un bellissimo tavolo, pensò, adesso che finalmente si poteva ammirare. Né piatti né tazze, e soprattutto niente gente. Era Natale e…

(…)

Frances rimase lì seduta, sola. In tutto il paese le donne si affaccendavano ai fornelli, irrorando di sugo milioni e milioni di tacchini, mentre il Christmas pudding fumava. Nell’aria si spandevano gli aromi sulfurei dei cavolini di Buxelles. I tacchini erano adagiati sopra enormi distese di patate. Il malumore regnava sovrano, ma lei, Frances, era seduta lì come una regina, sola. Solo chi ha subìto la pressione di adolescenti vulcanici, o di persone emotivamente dipendenti che succhiano e si nutrono e chiedono, può comprendere il puro piacere di ritrovarsi liberi, anche soltanto per un’ora. Frances sentì tutto il suo corpo rilassarsi, come un pallone pronto a volare via e a scomparire. E c’era silenzio. Nelle altre case era tutto un trionfare o un rimbombare di musiche natalizie, ma qui, in questa casa, niente televisione, nemmeno una radio…

(…)

Poi si mise a piangere. A Natale si piange. È obbligatorio. (…) e poi, mettendocisi proprio d’impegno, pianse per tutti i Natali infelici del passato.

(…)

Poi si asciugò gli occhi e continuò a starsene lì seduta, sola. Un’ora, due. Nemmeno un’anima in casa… (…) Le quattro. Le aziende del gas e dell’elettricità avrebbero tirato un respiro di sollievo: ancora una volta erano riuscite a far fronte al pranzo natalizio nazionale. Dalla Cornovaglia alle Orcadi schiere di donne stanche e arrabbiate si sarebbero finalmente sedute dicendo: “E adesso i piatti li lavate voi”. Be’, in bocca al lupo a tutte quante.

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