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La Famiglia voluta da Dio in scena al Circo Massimo

Il circo più famoso del mondo, dedicato fin dall’antichità a giochi e gare, ospita, secondo la migliore tradizione circense, lo spettacolo annuale della compagnia (in)stabile “La Famiglia voluta da Dio”. Il massimo del circo!

Il Rasoio di Occam (William of Ockham XIV), principio metodologico alla base del pensiero scientifico moderno, afferma l’inutilità di formulare più ipotesi di quelle strettamente necessarie per spiegare un fenomeno. In breve: non c’è motivo di complicare le cose. Nella dimostrazione va ricercata la semplicità.
Una declinazione più recente, il Rasoio di Hanlon, dice: « Non attribuire mai a malafede  quel che si può ragionevolmente spiegare con la stupidità».
Come non ricordare a questo punto The Basic Laws of Human Stupidity di Carlo M. Cipolla, Le leggi fondamentali della stupidità umana (Il Mulino 1988) e in particolare la terza: «Una persona è stupida se causa un danno a un’altra persona o a un gruppo di persone senza realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo un danno». E la quinta: «La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista». Mi scuso per la semplicità delle citazioni. Potremmo nobilitare la riflessione ricordando la banalità del male di Hannah Arendt, ma la Compagnia Instabile non merita ulteriori riflessioni.
Facciamo invece un ragionamento scientifico. Le dimensioni dell’universo risultano incomprensibili alla stessa astrofica. Se Dio ne fosse l’artefice, sarebbe lecito pensare
che abbia voluto moltissime cose tutte insieme. Prendiamo per esempio la biodiversità. Eccetera.

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Io & lei. Niente paura! Siamo uguali

Alle autorevoli recensioni che circolano in questi giorni a proposito del film di Maria Sole Tognazzi, desidero aggiungere un’osservazione centrale. Le due conviventi, se si esclude la cerchia parentale e lavorativa, sembrano vivere isolate dal mondo, fatta eccezione per una serata al cinema in compagnia di due amiche.  Anche in Italia, da anni, esistono gruppi, associazioni, movimenti che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica il tema delle diversità e dei diritti civili, tanto per volare basso. Esistono poi altre posizioni più radicali. Senza particolari stravolgimenti, il film avrebbe potuto accennare al quadro sociale, mostrando per esempio uno stralcio di telegiornale sugli accesi dibattiti in corso. Pochi secondi per raccontare cosa si muove là fuori. Per la coppia e per il pubblico che assiste al film, infatti, il divano e la tv fungono da simboli ricorrenti di condivisibile e rassicurante quotidianità.
“Va bene sdoganare un tema così decisivo per il pubblico più ampio possibile, ma la commedia vince e appassiona quando forza la mano. Vive la différence insomma”, scrive Fabio Ferzetti sul Messaggero. Qui sotto riporto la sua breve, efficace recensione, che sottoscrivo in pieno.
A parte questo, Buy credibilissima nell’interpretare se stessa e Ferilli pure. (altro…)

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