Obiettivi di diverso genere
Slogan polisemantico per scatti ubiqui
Credo davvero che ci siano cose che nessuno
riesce a vedere prima che vengano fotografate.
Diane Arbus
Scrittura (grafia) di luce (foto) = fotografia. Etimologia poetico-chimica di un’invenzione meravigliosa. Se la fotografia non fosse stata inventata probabilmente non esisteremmo così come oggi esistiamo. L’odierna comunicazione certamente no, e anche la scienza dovrebbe fare a meno di uno dei suoi principali strumenti di osservazione.
A partire dalla prima eliografia di Nièpce nel 1826 e dal primo dagherrotipo (di Daguerre) nel 1837 tutto riprende nuovo avvio con la fotografia per arrivare, attraverso le più sofisticate e tecnologiche innovazioni, alla rivoluzione digitale e agli ologrammi tridimensionali. Cosa sono diventati, per fare pochi esempi eterogenei, il Cinema… la fotografia astronomica, quella microscopica o endoscopica! Si tratta di progressi grandiosi in molti campi.
Noi siamo fotografia, gli occhi sono i nostri primi obiettivi e la retina la nostra pellicola ad alta risoluzione. Il cervello è la nostra camera oscura, e l’inconscio il nostro Archivio. Produciamo inoltre un acido fisiologico che brucia le immagini troppo vecchie o quelle troppo forti, quelle che mettono in crisi l’intero nostro sistema. Al contrario ve ne sono di incancellabili, e si fissano nella nostra mente come su una lastra fotografica o su una pellicola chimica o un supporto digitale.
Noi siamo macchine fotografiche viventi e quando vogliamo conferire grandi emozioni e stati d’animo ai nostri sguardi e ricordarceli per sempre scattiamo fotografie con l’aiuto, per ora, di uno strumento meccanico esterno (la macchina fotografica) producendo, se ne abbiamo le capacità, le più alte espressioni della Fotografia come Arte visuale.
Sono convinta che fra non molto diventerà possibile proiettare fuori di noi in diretta le immagini riprese dai nostri occhi e anche quelle pregresse, registrate nella camera oscura del nostro cervello. A parte la bega dei diritti d’autore, sarà una querelle enorme da regolamentare tramite apposite leggi. Immaginate, potrebbero venirsi a creare situazioni imbarazzanti, per non parlare degli apparati di Intelligence!
Nel frattempo guardate questa selezione di fotografie (i ritratti sono limitati all’essenziale) scelte fra le centinaia che ho realizzato nel corso degli anni con Nikon. Le prime 4 invece mi ritraggono “al lavoro”.
SingerSongWriter… Forever
Uno dei modi più semplici per evitare di studiare musica è inventarla
Musicalità
Mi spiego: se hai orecchio, intonazione, ritmo, feeling, attrazione per uno strumento, insomma se la musica ce l’hai nel sangue, beh… allora potrai riuscire a esprimerti, fino a un certo punto, anche senza avere imparato a leggere le note, a solfeggiare, a conoscere le scale, l’armonia… Dopo una breve infarinatura, oppure senza, ti guida l’istinto, ti guida il suono! Come è successo a me.
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Wimbledon Live
Tennista per caso: vittorie e sconfitte di una N.C.
Avvistata dalla moglie di un maestro di tennis in un pomeriggio estivo mentre tiro quattro energiche racchettate contro un rivale di sesso maschile, vengo “scritturata” su due piedi per il gioco d’attacco. Da quel momento cominciano, in età non più competitiva, veri e propri allenamenti e lezioni per perfezionare tecnica e stile. Divento giocatrice di singolo per la squadra di un primo Tennis Club, poi di un secondo, poi di un terzo, partecipando a tornei individuali e a squadre con buoni risultati. Al culmine dell’attività agonistica fra i 24 e i 28 anni, risulta ben presto evidente che non posso aspirare a entrare in classifica né competere con le giovani leve delle Società. La tecnica tennistica infatti si è evoluta in modo sorprendente (si fa fatica a intuire da quale direzione ti arriveranno quelle maledette palle liftate) e l’età è ormai oltre il limite. Per altri due anni rimango una combattiva tennista Non Classificata finché appendo la racchetta al chiodo. Praticando un gioco aggressivo e spettacolare (con grande sciupìo di punti), riuscivo a strappare la simpatia del pubblico che tifava per me anche quando perdevo.
Sono poche le fotografie di questo periodo, chissà… Tre numeri di Match Ball attestano però la mia fulminea carriera!
Passaggi obbligati di una guerriera
Cosa fa di te una vera donna? La prima moto. Un rito di passaggio, come si dice in antropologia, che pone termine all’adolescenza e inaugura l’età adulta. Le moto successive faranno di te una guerriera. Ma se ne guidi una sola per tutta la vita va bene lo stesso. Accidenti, ma che moto è? Fuori modello e marca!
Travestimenti dell’età evolutiva
Carrellata di interpretazioni irripetibili e dei relativi costumi. Nelle parti di: Small, Medium, Large… Le taglie della vita. (Per vedere cos’altro succede fra un’età e l’altra vai in Gallerie del sottosuolo e clicca anche su Passaggi obbligati di una guerriera – Wimbledon Live – SingerSongWriter… Forever). Su il sipario, si va in scena.