Latitanza giustificata e… generazioni
Rieccomi dopo un periodo di latitanza. Sto lavorando al secondo romanzo e credo di essere sulla dirittura d’arrivo. Non era il caso di lasciarsi sfuggire questo stato di grazia. In compenso ho scattato una delle mie fotografie più belle, che pubblico col permesso della mia cara amica, la quale ha approvato il titolo con qualche difficoltà: “Nonna e nipote”.
La parola “nonna” le suona dolce e implacabile. In compenso è una formidabile trekkista e mi dà del filo da torcere.
Scrittura come nostalgia: Typewriter di Sandy Skoglund
Tempo fa’ ho scritto un articolo intitolato “Scrivere: dal bianco siderale al rosso fluido”,
nel quale paragono la scrittura al disgelo e descrivo il processo non solo a parole ma anche con una fotografia che ho studiato per rappresentare la solitudine dell’inizio.
Camminando per i padiglioni di Arte Fiera Bologna 2013, ho incontrato una scultura di Sandy Skoglund, fotografa surreale di fama internazionale, che fornisce un’interpretazione della scrittura decisamente più romantica della mia. Rimanda a un’arte che non ha ansie, si dà il tempo di camminare nei boschi e quando rientra dev’esserci un camino da qualche parte dove crepita il fuoco. Ecco la mia foto della sua bellissima Typewriter.
Trasloco, effetti collaterali: hai visto per caso il mio cervello?
Il 29 ottobre presentavo la scrittrice Verena Stefan, il giorno dopo
avevo i camion sotto casa. Ma torniamo all’ignaro day before.
In alto da sinistra: Antonia Ciavarella, Cristina Zanetti, Verena Stefan,
Emanuela Cavallaro. “Ospiti estranei”, il romanzo di V.S., chiude con la scena
di una casa che scivola giù per un pendio come se avesse delle ruote posizionate
ai quattro angoli e si ferma in fondo davanti a un laghetto. Perché la mia non ha
fatto lo stesso con tutto dentro? Non so più dove ho messo il cervello.
Ci risentiamo appena l’ho trovato.
Bologna, Aula Magna di Santa Cristina. Evento a cura di Soggettiva/Gender Bender 2012. Foto di Melissa Ianhen Ianniello. (altro…)
Giornata mondiale della poesia. Viola, c’è uno scherzo per te
21 marzo 2012. In occasione della Giornata mondiale della poesia voglio salutare Viola Shkembi, una giovane poeta albanese residente in Italia. Ho conosciuto Viola a Milano e da allora siamo rimaste in contatto epistolare, se così si può dire nell’era delle comunicazioni elettroniche. Tempo fa’ le avevo chiesto di scegliere una delle sue poesie da pubblicare su Geysir. Mi inviò Ti sei dimenticata del nespolo coreano. Oggi invece, seguendo un impulso “minimal-impressionista” e senza consultarmi con l’autrice, pesco dalla sua raccolta due brevi composizioni, In mezzo al vento e Valencia.
Cara Viola, so che sei una donna di “spirito”.
In mezzo al vento
A volte penso agli alberi
che non li abbraccia nessuno…
Valencia
Qui le strade sono ampie.
Le arance cadono dagli alberi
e rimangono per terra
come tanti soli intramontabili
in un letto di polvere.
Autumn Design
Bellezza assoluta di un rametto che ha voglia di scherzare prima di seccare.