“L’azienda del nastro rosa”. Milano, 17 marzo 2013. Partecipa!

Pink Ribbons, Inc”, Léa Pool, Canada 2012, 92’
Il documentario di Léa Pool in Prima Italiana
alla Libera Università delle Donne
Corso di Porta Nuova, 32 Milano
17 marzo 2013 ore 15.00

Maxievento organizzato da:
Immaginaria. Festival Internazionale del Cinema delle Donne
Gruppo Soggettività Lesbica
In compartecipazione con l’Unione Femminile Nazionale

Dopo la proiezione interventi di:
Luciana Carnelli  Responsabile del settore Diagnosi Precoce della LILT
Carla Faralli  Presidente del Comitato Emilia Romagna di Susan G.  Komen Italia Professoressa di Filosofia del Diritto all’Università di Bologna
Gemma Martino   Oncologa e Direttore scientifico di METIS
Margherita Millefiori  Medico specialista in diagnostica per immagini
Raffaella Pannuti   Presidente dell’ANT – Associazione Nazionale Tumori
Patrizia Pasanisi  Epidemiologa e Nutrizionista dell’Istituto dei Tumori di Milano

In Italia quasi 1 donna su 10 dovrà fare i conti con un tumore al seno nel corso della sua vita. La ricerca medica, le terapie oncologiche, gli studi sulla prevenzione sono riusciti a cambiare qualcosa? Il docu-film di Léa Pool solleva interrogativi complessi: ne parleremo con donne che da anni studiano e lavorano in questo campo, ma anche portando le nostre personali esperienze.
Scrive Debora: “Ho visto la donna che amavo ammalarsi nel pieno vigore fisico. Ho visto come la mente nelle delusioni della vita possa essere più pericolosa di qualsiasi possibile gene o ‘fattore di rischio’. Ho visto cure più devastanti della malattia. L’ho vista ‘guarire’ e poi ammalarsi di nuovo molto più gravemente. Ho visto medici di base onesti ma smarriti di fronte alla gravità della malattia. L’ho vista combattere e piano piano perdere. Ho visto oncologi meno onesti, ma ne ho visti di coraggiosi ed empatici ricercare in avanzate formule chimiche una troppo spesso impossibile soluzione. Ho visto quanto una falsa speranza possa essere più pericolosa di una dolorosa accettazione. Ho visto la situazione ospedaliera in Italia, in Germania, in America. Ho visto spot televisivi, statistiche, articoli ma giorno dopo giorno lei se ne andava. L’ho vista morire tra le mie braccia accompagnata solo dalle sue amiche e dalle impagabili volontarie dell’ANT. Ho visto tutto questo e ora vorrei poterlo cambiare, insieme a tutte voi.”

In memoria di Marina Genovese

 Pink Ribbons, Inc.”
Film di apertura al Toronto International Film Festival TIFF 2012

 “Come ci opponiamo a questa cultura commerciale sul cancro al seno che privilegia l’acquisto di prodotti che sostengono la ricerca sul cancro rispetto alla rabbia nel chiedere un cambiamento della società?”. E’ questa la domanda che ha spinto la produttrice Ravida Din del National Film Board of Canada, femminista e sopravvissuta al cancro al seno, ad affidare a Léa Pool, regista canadese di fama internazionale, il compito di trarre un documentario dal libro di Samantha King. Il film affronta un tema complesso da un punto di vista diverso e inesplorato: la critica al “pinkwashing”, la vendita di prodotti che utilizza il “pink ribbon” (il nastro rosa che simboleggia in tutto il mondo la lotta contro il cancro al seno) come strategia di marketing. Attraverso animazioni, clip televisive e interviste a ricercatrici, pazienti e sociologhe, la Pool pone delle domande semplici ma ancora senza risposte: come vengono impiegati i soldi raccolti? Quanti di questi soldi vengono utilizzati per l’assistenza alle pazienti o per studi volti a determinare le cause ambientali e alimentari della malattia? Quanti e quali sono stati i risultati effettivamente raggiunti dalla ricerca tradizionale? Al termine della visione ognuna di noi saprà che è necessario un radicale cambiamento di approccio e di modalità per sconfiggere quella che ormai è una vera e propria epidemia che terrorizza l’universo delle donne.

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