Artista totale. David Bowie Is

Grazie David, per la musica intramontabile
e per avere infranto confini di “ogni genere”

Estratti dalla recensione del documentario David Bowie Is di Hamish Hamilton, 95′, Gran Bretagna 2014, Raffaella Giancristofaro per My Movie.
23 marzo 2013. Apre al Victoria & Albert Museum di Londra David Bowie Is Happening, la più grande mostra mai realizzata sull’artista britannico, composta da materiali provenienti dal suo archivio personale: oltre 300 oggetti tra costumi, foto, testi autografi, bozzetti, artwork, distribuiti lungo circa 50 anni di carriera. Una mostra che non può che essere multidisciplinare, tra moda, musica, cinema, teatro, grafica. Il successo dell’esposizione è tale da spingere gli ideatori a filmare l’esperienza, a vantaggio di chi non potrà visitarla.
Sono i due co-curatori, Victoria Broackes e Geoffrey Marsh, e la loro assistente Kathryn Johnson, a introdurci nella galassia Bowie, in una formula che sta tra il documentario e la ripresa live di un evento, con tanto di competenti guest star, a ribadire il ruolo cruciale di Bowie come musicista, icona di stile, sperimentatore di linguaggi interdisciplinari, alfiere della liberazione sessuale e incarnazione vivente di identità multiple.
Omaggio alla versatilità con cui Bowie si è mosso tra arti performative differenti, David Bowie Is è una sorta di concert movie, in rigoroso ma mai noioso ordine cronologico, che fornisce tutte le definizioni possibili di chi Bowie sia stato e di cosa abbia rappresentato di volta in volta nei decenni, oltre e nonostante ogni interpretazione chiusa o letterale, contro cui il perenne trasformismo di Bowie lavora da sempre. Bowie non si è concesso ad hoc ma ogni oggetto e intervento ne testimonia la lucida consapevolezza nella costruzione della propria immagine, lo spirito di collaborazione profuso nel processo e la curiosità creativa (i disegni preparatori di Hunger City, progetto cinematografico da 1984 di George Orwell che non ha mai visto la luce). Documentario pubblicitario ma al tempo stesso operazione autentica nel cogliere e riflettere la seducente comunicatività di un artista che, da quella sua leggendaria epifania androgina durante il programma della BBC Top of the Pops (1972) ha  rivoluzionato le vite di molti.
Documentario imperdibile per chi ama David Bowie.

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