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Donne che non ci lasciano mai. Lessing – Gordimer

Un anno dopo Doris Lessing, prematuramente scomparsa all’età di 94 anni, a metà luglio scompare, altrettanto prematuramente, Nadine Gordimer a 91. Intendiamoci: si tratta di scomparse apparenti. Entrambe continuano a illuminarci come fari nella notte attraverso una monumentale produzione letteraria che abbraccia un secolo di grandi rivolgimenti storici. Scomparse apparenti e tuttavia premature perché, egoisticamente, vorremmo continuare a leggerle e conoscere il mondo attraverso le loro lenti d’ingrandimento. Nulla ci impedisce di continuare a leggere quello che hanno già scritto, naturalmente, è che vorremmo restare al passo col loro pensiero. Perché non hanno smesso di pensare. Non sono donne che si fermano davanti alla morte. Forse attraverso le neuroscienze sarà possibile dimostrare il nesso fra la loro longevità, la loro prolificità, la loro passione politica. Intanto grazie a tutte e due.

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“Oh Christ, I could’nt care less”. Doris Lessing

È il modo di rispondere a chi ti sta informando che hai vinto il Nobel per la letteratura? Oltretutto se è giornalista? “Non me ne può frega’ de meno”. Tipico del suo caratterino, perché la passione, l’irruenza, non le teneva solo per la pagina scritta, le metteva anche nella comunicazione orale. Non era, non è, una che avesse, che ha, dei peli sulla lingua, né temesse danni all’immagine, né da viva né da morta. (altro…)

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Dalla Cornovaglia alle Orcadi. Buon Natale con Doris Lessing

Frances è una mamma alternativa degli anni ’60, che comprendendo il disagio dei giovani li accoglie intorno alla sua tavola, il centro emozionale di una grande casa e di uno strano clan, sfamando e dando ascolto ai suoi ragazzi e ai loro numerosi amici e amiche di passaggio, spesso ospitandoli per lunghi periodi.
Brano tratto da
Il sogno più dolce (The sweetest dream), 2001, Doris Lessing, nella traduzione di Monica Pareschi per Feltrinelli.

Frances era seduta da sola in cucina, e il tavolo che aveva spolverato e lucidato brillava come uno stagno. Era davvero un bellissimo tavolo, pensò, adesso che finalmente si poteva ammirare. Né piatti né tazze, e soprattutto niente gente. Era Natale e… (altro…)

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