Alice Munro Premio Nobel per la Letteratura 2013… ovvero “quando ti balena in testa l’idea che possa succedere”

Il 16 luglio del 2011 pubblicavo su questo blog un articolo intitolato “Alice Munro. Il peso solenne della banalità”, nel quale analizzavo la vastità della frase e dei suoi significati. Potrebbe forse interessare rileggerlo. In occasione del suo meritatissimo Nobel, essendo una delle più grandi scrittrici viventi, voglio proporre la lettura di un brano tratto dalla raccolta di racconti “Il percorso dell’amore” (una delle undici edite in lingua italiana, Einaudi sta pubblicando l’opera omnia). Un esempio spaventoso di implacabile lucidità, grandiosità di comprensione e irriducibile umorismo. Riconfermo la definizione che mi divertii a coniare per lei, quella di “bisturi canadese”. Leggiamo.

Negli anni a venire avrebbe imparato a riconoscere i segni premonitori dell’inizio come della fine di una relazione amorosa. Non l’avrebbe più stupita tanto constatare come possa squarciarsi la pellicola protettiva che ricopre ogni situazione. Ma abbastanza
da poter dire un giorno alla figlia Denise ormai grande, mentre parlavano di queste cose bevendo un bicchiere di vino:
Secondo me, il momento migliore è sempre l’inizio. L’inizio e basta. È l’unica parte autentica. Anzi, forse perfino l’attimo prima dell’inizio. Forse quando ti balena in testa l’idea che possa succedere. Forse è quella la parte migliore.

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