I libri. Wormhole di carta

Il libro è un mito. Se è di carta è anche un passaggio spaziotemporale, una galleria gravitazionale, ovvero una scorciatoia da un punto all’altro dell’universo. E mentre l’wormhole di Einstein-Rose è un’ipotesi fisica ancora da dimostrare, un libro è un wormhole reale. I libri permettono infiniti salti dimensionali. Basta aprirli e farsi inghiottire in un punto o nell’altro dello spaziotempo. Funziona con i libri di carta.
I file ebook non ce la fanno, mancano di massa e di energia.
Rilegato o in brossura, tascabile o di grande formato, con la copertina ruvida o liscia,
in quadricromia o in bianco e nero come i libri militanti di una volta, con un peso e uno spessore, da maneggiare, perfino da annusare se è antico, io lo amo, il libro di carta.
È considerata una posizione antidiluviana, nostalgica, ma pensiamo ad esempio al mondo (e al fiorente mercato) del libro d’antiquariato. C’è gente disposta a tutto pur di accaparrarsi un’edizione speciale, a tiratura limitata, esaurita o pressoché introvabile. Ma non c’è bisogno di risalire alle tavole illustrate della Diderot D’Alembert, ora si collezionano Topolini, Diabolik, Linus, anch’essi hanno contribuito, piacevolmente, ad alimentare l’immaginario collettivo.
Non fatevi fuorviare dagli ebook dei miei romanzi che si vedono in alto a destra. Li ho dovuti realizzare per restare al passo. Sono un’irriducibile sostenitrice dell’impaginazione classica,
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Attacco fotografico mattutino

Nuova stagione musicale/New Music Season. Autoritratto/Self-portrait (copyright cristina zanetti)

Nuova stagione musicale/New Music Season. Autoritratto/Self-portrait (copyright cristina zanetti)

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Senza fili. Il ragno morto/Wireless. The dead spider

Wireless. The dead spider (copyright cristina zanetti)

Wireless. The dead spider (copyright cristina zanetti)

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Intervista a Women In Art. Il magazine del femminile nell’arte

Daniela Bestetti, lighting designer, performer e caporedattrice di www.womeninart.it,
mi ha posto alcune domande sui grandi temi della vita, della letteratura e della musica.
Ho fatto del mio meglio per risponderle e la ringrazio per avermi portato a riflettere
ancora una volta sull’espressione artistica, la sua necessità, le sue enormi potenzialità. Ecco l’intervista. http://www.womeninart.it/cristinazanetti.htm

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Oggi vado a suonare in cantina e torno bambina

L’ultimo concerto dal vivo l’ho fatto parecchi anni fa con una formazione di musiciste che si chiamava No Violet Band, composta da me (chitarra, voce, composizione dei brani), una bassista e una sassofonista di cui non scrivo i nomi perché ci siamo perse di vista e chissà quali ricordi conservano di quella esperienza (registrazione del concerto qui a destra, Gallerie del Sottosuolo, icona Live Concert).
La vita prende direzioni imprevedibili e nel suo corso ne ho imboccate parecchie anch’io. Adesso è nella scrittura che proseguo con allarmante ostinazione e ho appena concluso la stesura del terzo romanzo. Ma oggi vado a suonare in cantina!
Chi avrebbe mai detto che sarebbe successo durante il Festival di Sanremo (non che rappresenti per noi un punto di riferimento, è solo buffo). E chi avrebbe mai potuto immaginare di incontrare dopo tanti anni quel bambino che, nella cantina del quartiere dove vivevamo da piccoli, prendeva le bacchette in mano per la prima volta e si metteva alla batteria e io dall’altra parte, alla chitarra, sulla quale sapevo fare solo i tre accordi maggiori di Mi, La, Re. Ci si ricavavano tre o quattro canzoni!
Ci ritroviamo con Flavio da grandi, non avendo mai più saputo nulla l’uno dell’altra e se la musica avesse continuato ad accompagnarci nella vita. La risposta era sì. Cominceremo a provare con il pezzo più bello che ho scritto. Si intitola Stromboli e ve lo ripropongo qui sotto in una vecchia registrazione dal vivo. Oggi vado a suonare in cantina e sono sicura che ci esco cretina.

Stromboli

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“Odissea di femminismo e amori”. Scritture a cerchi concentrici

“Odissea di femminismo e amori” è il titolo che Silvia Neonato, giornalista e presidente uscente della Società Italiana delle Letterate (SIL), ha voluto dare alla sua recensione di “Odissea. Cronache d’incoscienza e di vita estrema”, il mio secondo romanzo.
La cosa fantastica di quando si scrive una storia vera per farla conoscere a chi non la sa è
che dopo, con un po’ di fortuna, sperando, disperando, attendendo, questa storia viene inscritta/trascritta/riscritta in una storia collettiva più ampia grazie ad altre scritture
che l’adottano e continuano a trasmetterla e a conservarla. Non c’è risultato più bello. Come dice Elena Ferrante “Per scrivere bisogna desiderare che qualcosa ti sopravviva”.
Se questo qualcosa è l’esperienza umana e militante di una donna straordinaria come Marina Genovese e di un gruppo di donne durante un ventennio, allora sono riuscita nell’intento.  Ecco due esempi illustri di scrittura a cerchi concentrici. Il primo link è
alla recensione di Silvia Neonato, attivissima colonna portante della SIL, il secondo è
alla recensione di Giovanna Romualdi, giornalista nella redazione de “il foglio del paese delle donne” per vent’anni e tuttora de “il paese delle donne on line”.
Grazie Silvia. Grazie Giovanna. Anche da parte di Marina e della sfamiglia.

http://www.societadelleletterate.it/2015/01/odissea-di-femminismo-e-amori
http://www.womenews.net/%E2%80%9Codissea%E2%80%9D-il-nuovo-romanzo-di-cristina-zanetti/

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